L’idea

La storia di Dada

L’idea

L’inizio della Storia  Il lago di Se@sonrose…

Autunno 2003 un periodo non esaltante della mia vita, buttato fuori dal mondo del lavoro in procinto di uscire anche dalla mia famiglia…  non più giovanissimo ma ancora vivo… mi son ritrovato una sera in un gazebo dove una signora, esponendo manufatti chiaramente artigianali e chiaramente di origine africana, raccontava magnificando la sua esperienza vissuta tra la popolazione Dogon, nel Mali. Tra statuette collane e arazzi decantava la bellezza di quell’area del mondo e… descriveva la criticità del vivere in quel posto, qualche centinaio di Km sotto il Sahara, in cui per nove mesi non piove mai e nei mesi in cui piove sono cascate d’acqua.

Raccontava la signora del come quella povera gente (contadini dell’età preindustriale) viveva dell’unica coltivazione possibile (quella del miglio) e di quello e solo di quello potevano vivere perché durante il resto dell’anno era impossibile coltivare alcunché in quanto non c’era acqua.

Io ascoltavo in silenzio un po’ chiuso nei miei pensieri con i miei rancori verso il mondo che mi stava escludendo da quello che avevo vissuto e conosciuto finora, casa famiglia lavoro….

Forse perché ero arrabbiato forse perché sono fatto così, al termine dell’esposizione, mentre tutti si complimentavano ed incoraggiavano la signora a continuare ad assistere quel villaggio, quel Walia che era in un posto dimenticato da Dio, sotto il deserto del Sahara, io bello bello senza alcuna esperienza  in merito ho sparato: “Beh perché non fanno un lago? Durante la stagione delle piogge si riempie d’acqua e poi la consumano durante il resto dell’anno no?”

Ci sono stati alcuni secondi di silenzio… poi la signora senza nemmeno degnarmi di una risposta ha ripreso a parlare con gli altri interlocutori…

Ora succede che io non sia proprio una persona arrendevole… ;-)))

Qualche giorno dopo ho contattato la presidente dell’associazione che aveva gestito quel gazebo… e le ho ripetuto quella che era la mia idea…. Sorrisi più di circostanza che di condivisione … “sa ci sono state migliaia di persone in quell’area anche studiosi, capisce? “

No!

Intanto come ho già detto stavo per esser espulso dalla mia famiglia ed avevo cominciato a frequentare un gruppo di persone fantastiche, ci eravamo incontrati in rete, si internet… nel sito www.focus.it, si quello della rivista di divulgazione scientifica.

All’inizio le persone che s’ incontravano in rete erano solo dei nick ma un po’ le evidenti affinità socio-culturali un po’ la curiosità di conoscere di persona quelli con cui ci si sentiva così “vicini” ci aveva portato a frequentarci. Un’esperienza bellissima davvero gente da tutt’Italia e anche dall’estero ,un appuntamento di volta in volta in una città diversa Roma, Milano, Napoli, Firenze, Torino e un weekend a chiacchierare di persona a mangiare e passeggiare per ville e musei.

Un gruppo di questi amici aveva fondato una specie di circolo per scrittori sempre all’interno dei forum del sito di  Focus e avevano deciso di pubblicare e vendere i loro sforzi letterari, finendo poi per fare beneficienza del ricavato delle vendite. Una bella esperienza comunque.

Come già detto eravamo nell’autunno del 2003 e avevamo organizzato un raduno a Tivoli a vedere le fontane. Durante il viaggio alcuni di noi accentratisi a Milano e proseguendo in un mitico 9 posti (che bei ricordi quei viaggi…), si parlava, durante il viaggio, del fatto che i soldi ricavati dalla vendita dei racconti… erano stati spediti… donati… ma… insomma sembrava ai più una cosa asettica.

Bisognerebbe fare qualcosa di nostro… che ne sappiamo di dove finiranno i soldi regalati?

E si ma cosa?

Ecco, la fortuna di un villaggio disperso nel Sahel è cominciata in quel momento…

Perché non andiamo a fare un lago in Africa?

Una follia collettiva, un momento di esaltazione, dilettanti allo sbaraglio? Non lo so non so rispondere a questo… bisognerebbe chiederlo a chi ha fatto il bagno in uno di quei laghetti e poi uscito dall’acqua ha arato, seminato, innaffiato, raccolto e mangiato.

Questa è la vera storia dell’inizio di Se@sonRose onlus che ha realizzato il lago di Walia ed altri laghi e pozzi e… sta ancora lavorando li, in Africa, in un posto dove prima la gente mangiava solo miglio e poteva lavorare solo tre mesi all’anno… mentre adesso mangiano tutto ciò che col loro lavoro e con l’acqua dei laghetti riescono a far nascere…

Uno di noi.

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