Che succede nei Paesi Dogon? News del 15 febbraio 2020

Le notizie che arrivano dal Mali e dai Paesi Dogon non sono delle migliori. La guerra continua a mietere vittime tra la popolazione. Solo in questo ultimo mese gli attacchi jiadisti alla popolazione Dogon si sono susseguiti in un crescendo che ha lasciato sul terreno circa 60 morti tra i contadini Dogon e una cinquantina di vittime tra gli assalitori.
Le FAMa (Forze Armate Maliane) non riescono pacificare la regione, anche se, con l’aiuto del Gruppo Interforze Barkane, cercano di riprendere il controllo del territorio.

La zona del Mali interessata dagli attacchi jiadisti

 

É di ieri la notizia di un nuovo attacco a Ogossagou che ha causato la morte di almeno 21 civili. Il villaggio era già stato teatro nel marzo del 2019 da altri attacchi dove erano morte 160 persone.

Nei giorni scorsi altri scontri si sono verificati  nella zona di Korò, al confine con il Burkina Faso, dove in alcuni villaggi le forze FAMa non sono riuscite ad intervenire in tempo. Il gruppo Da Na Ambassagou  formato dai cacciatori Dogon non intende comunque abbandonare il suo scopo di autotutela della popolazione Dogon

Al nord, nella zona calda di Kidal, dopo 8 anni si sono reinsediate le forze dell’esercito maliano, coordinate e supportate da Barkane stanno riprendendo il terreno perso in questi anni. L’invio di truppe provenienti da Gao può essere la svolta tanto attesa in questi ultimi anni per una riappacificazione della regione. Il presidente del Mali Ibrahim Boubakar Keita (IBK) sta comunque cercando un dialogo con i gruppi jiadisti per riportarli alla ragione.

In molti villaggi toccati dalla furia jiadista e dalle conseguenti rappresaglie dei Dogon, che indicano nei “rivali” Pehul i principali artefici delle carneficine, sono state rese inservibili le pompe che avevamo installato o riabilitato a suo tempo. Ad Ogossagou sono 4 le pompe fuori uso che hanno bisogno di essere ripristinate.