Io abito la mia terra

A Bancoumana, nel sud ovest del Paese, a circa 60 km dalla capitale Bamako (Mali) si è deciso di replicare il progetto agricolo pilota in essere a Walia
Grazie alla partecipazione di Abarekà- Nadre ONLUS (capofila), a Progetto DogonVerdi Acque, Yacouba e con il finanziamento della Chiesa Valdese si è dato il via alla realizzazione di un progetto che prevede la realizzazione di un primo lotto di 2 ettari di terreno suddiviso in quattro appezzamenti di 5000 metri quadrati serviti da sue serbatoi d’acqua da 7 metri cubi e da quattro pompe ad immersione.

Il progetto

Il progetto Io Abito la Mia Terra ha l’obiettivo di contrastare l’esodo rurale del comune di Bancoumana mediante lo sviluppo di agricoltura da reddito per garantire la sostenibilità alimentare e il ritorno economico.

Mediante campagne di sensibilizzazione si cercherà di sviluppare maggiore consapevolezza nella popolazione di Bancoumana sulle potenzialità del territorio per migliorare la propria condizione, passaggio fondamentale se si vuole contenere l’emigrazione.

La scarsa qualità della vita in Mali e la difficile situazione politica (metà del territorio occupato in una guerra che va avanti dal 2012) si riflette negativamente sui giovani che, demotivati dalla quasi totale assenza di prospettive per il futuro, decidono di abbandonare le loro terre natali per raggiungere le zone urbane del paese, i paesi limitrofi o l’Europa

Costo previsto

Il costo previsto per questo primo intervento è di 70.000 Euro. Finanziato al 50% circa dall’8 per mille della Tavola Valdese

Intervento di Se@SonRose

La parte spettante l’associazione Se@SonRose…ONLUS riguarda la pulizia dell’appezzamento di terreno, la progettazione e l’impostazione del sistema di irrigazione, la spedizione delle pompe ad immersione e una quota parte del finanziamento totale.

Responsabili del progetto

Daniele Piazza, presidente di Se@sonRose Onlus
Marsano Fabrizio, Progettista impianto di irrigazione

Tipologia di impianto

A differenza del progetto pilota di Walia, dove esiste un solo forage e una sola vasca a terra, qui, data la vastità del terreno e la distribuzione irregolare dei pozzi di captazione, si è deciso di sviluppare un sistema più complesso, ma che nelle aspettative offre un più agevole utilizzo dell’acqua.

Le pompe portano l’acqua a due serbatoi gemelli al centro del terreno, due per ogni serbatoio. Da qui partono le tubazioni principali che si diramano nei 4 settori in cui è diviso il campo. Ogni serbatoio fornisce due settori con la possibilità di by-pass per una maggior sicurezza e per le operazioni di manutenzione dei serbatoi.

Ad ogni ramo secondario sono allacciati diversi rubinetti con portagomma, sollevati dal suolo di circa 75 cm, sostenuti da supporti in ferro. Ai rubinetti verranno allacciate semplici gomme da giardino di lunghezze adeguate per raggiungere ogni punto del terreno.

Gli impianti di distribuzione sono stati interrati a una profondità di circa 50 cm, questo per mantenere fresca l’acqua e preservare i tubi da pericoli di foratura durante le operazioni di aratura e lavorazione del terreno. 

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Le pompe solari sommerse ad alta efficienza sono state gentilmente donate da Pedrollo S.p.A 
Via E. Fermi, 7  37047 San Bonifacio (VR)

A cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti

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